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CLAUDIO DIATTO

Oggi vi presentiamo un nuovo arrivo in galleria:



Siamo onorati di poter ospitare i suoi splendidi pezzi unici e di poter godere delle pregiate e coloratissime serigrafie.


Sul nostro sito trovate il catalogo completo.


Il fascino delle ombre su Diatto viene da lontano, da quando, dagli anni ’80 in poi, ha percepito e assecondato l’esigenza naturale del simulare l’ombra sulla tela. L’ombra degli esordi è un’ombra morbida, appena accennata, quasi suggerita. Sottolinea le forme e le stacca dal fondo, lasciandole sospese nello spazio.

Con il passaggio al periodo più ingenuo, l’ombra diventa progressivamente più netta, geometrica, più ingenua lei stessa. (...) Il ritaglio della forma pittorica è l’evoluzione naturale di questo percorso, la risposta alla necessità di portare la forma al di fuori della bidimensionalità della tela e di dare alla finzione pittorica una dignità legata alla realtà. Con il ritaglio della forma inserito nello spazio Diatto crea un’ombra importante, netta, reale, che è non solo l’ombra dell’oggetto in sé, ma l’ombra del racconto: un’ombra che è un altro racconto. In quest’ottica, l’ombra assume per Diatto più importanza dello stesso intaglio, che diviene in qualche modo funzionale all’ombra che proietta. La valorizzazione dell’ombra risponde infine a un altro richiamo: la necessità di rappresentare i sogni che si rincorrono, le speranze che si coltivano. C’è l’omino rosso che cattura la luna e le stelle, c’è il sognatore che ama la sua sirena. E c’è l’intaglio nel suo insieme, che ci permette di catturare l’ombra, per sua natura fugace, in modo che continui a esistere per lungo tempo, a evolvere e trasformarsi di fronte a noi, di fronte ai nostri occhi.


Raffaella Gallo



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